Questo seminario è rivolto a tutti coloro che realizzano siti Web e che desiderano organizzare le attività di progettazione e sviluppo in un processo semplice, razionale e controllato, per ottenere risultati di qualità minimizzando il rischio di rifacimenti.
Esso riassume l’impostazione descritta nel recente libro di R.Polillo “Plasmare il web – Road map per siti di qualità”, e colloca le varie attività lungo un percorso ben strutturato che, partendo dalla raccolta dei requisiti del sito, porti fino alla sua pubblicazione in rete. Questa “road map” è scandita da alcune tappe fondamentali - la realizzazione di prototipi intermedi del sito - che permettono di effettuare test con gli utenti fin dalle prime fasi del progetto e, se necessario, di correggere il tiro. È indipendente dalle tecnologie usate e può essere seguita negli ambienti più disparati.
Questa road map è stata pensata facendo principalmente riferimento a progetti Web di media complessità, nei quali siano presenti, in proporzioni significative, problematiche di architettura dell’informazione, comunicazione, interattività, gestione dei contenuti. Essa ha tre caratteristiche distintive:
- si basa su un modello di qualità specifico per i siti Web;
- adotta un modello di sviluppo per prototipi successivi, anch’esso specifico per il Web;
- pone molta enfasi sui requisiti, semplificando al massimo la documentazione successiva.
Modello si qualità specifico per i siti web.
Basare l’impostazione di un progetto su un modello di qualità specifico offre grandi vantaggi, perché in tal modo disponiamo di una “check-list” di tutti gli aspetti rilevanti, da utilizzare sia nella fase di definizione dei requisiti, sia durante le attività di verifica e convalida condotte durante il progetto.
Il modello di qualità utilizzato è quello descritto in un libro precedente (R.Polillo, Il check-up dei siti web) . Si tratta di un modello semplice e ampiamente sperimentato, che identifica 7 macrocaratteristiche di qualità per i siti Web (architettura dell’informazione, comunicazione, funzionalità, contenuto, gestione, accessibilità, usabilità) e 23 sottocaratteristiche. Esso permette di tenere bene sotto controllo la qualità complessiva di un sito, dal punto di vista del suo utente. Inoltre, è basato a sua volta sullo stesso modello di sviluppo adottato nella road map.
Sviluppo per prototipi
La seconda caratteristica distintiva della road map - l’approccio allo sviluppo per prototipi successivi - non è certamente una novità: ogni testo d’ingegneria di software tratta ampiamente di questi metodi. Tuttavia, non basta affermare la bontà di questo approccio in astratto. Occorre pianificare lo sviluppo dei diversi prototipi in modo razionale, tenendo conto della specifica natura del progetto (un sito Web), per evitare che i tempi e i costi del progetto sfuggano di mano. Ogni prototipo deve avere una sua ragione d’essere ben precisa e deve essere sottoposto a test con finalità specifiche. Deve contribuire a far convergere più rapidamente il processo, riducendo - e non aumentando - il rischio di ricicli non previsti. Questo è lo scopo principale della road map. Essa prevede, dopo la stesura dei requisiti del sito, quattro fasi di progetto con finalità molto diverse: Web design, visual design, sviluppo del sito, redazione dei contenuti. Ciascuna fase produce un nuovo prototipo, sul quale vengono condotte attività di verifica e di convalida di natura diversa. Segue l’accettazione del sito finale e la sua pubblicazione in rete. Se tutto procede bene, ogni prototipo consolida quanto prodotto precedentemente e permette di procedere alla fase successiva.
Enfasi sulla stesura dei requisiti.
La terza caratteristica della road map è l’enfasi posta sulla stesura dei requisiti, e la riduzione al minimo indispensabile della restante documentazione di progetto. L’idea è che, come si dice, una buona partenza è metà del viaggio. Contrariamente alla prassi corrente, nella quale molto spesso ci si accontenta di partire con semplici brief di progetto informali, si propone di produrre un documento di requisiti iniziale piuttosto dettagliato, la cui struttura è basata sul modello di qualità di cui si è detto. Oltre ai requisiti, si richiede uno snello piano di qualità: essenzialmente, un piano di progetto corredato dalle indicazioni essenziali sulle modalità di conduzione del progetto.
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