Novità

Mar 26 2008

Anticipazioni - Andrea Resmini: del wayfinding – spazio e luogo nel World Wide Web

Non so bene spiegare cosa avvenne, ma come abbandonammo il torrione, l’ordine delle stanze si fece più confuso. Alcune avevano due, altre tre porte. Tutte avevano una finestra, anche quelle che imboccavamo partendo da una stanza con finestra e pensando di andare verso l’interno dell’Edificio. Ciascuna aveva sempre lo stesso tipo di armadi e di tavoli, i volumi in bell’ordine ammassati sembravano tutti uguali e non ci aiutavano certo a riconoscere il luogo con un colpo d’occhio.

Umberto Eco, Il nome della rosa.

Quasi tutti abbiamo vissuto almeno una volta l’esperienza di perderci in un luogo non familiare come Gugliemo ed Adso nella biblioteca dell’abbazia del Nome della Rosa di Eco, ed alcuni di noi la vivono frequentemente anche in luoghi familiari e senza la necessità di cercare un libro proibito. Quanti non l’hanno vissuta, l’hanno sicuramente letta, vista o ascoltata innumerevoli volte da bambini, quando ci raccontavano di come sia facile e terribile perdersi nel bosco se ti chiami Pollicino, o Gretel, e di come fosse difficile e terribile trovare la via nel recinto di Dedalo a Cnosso, per di più sfuggendo al Minotauro.

Senza sassi, briciole di pane o fili, nel mondo di Guglielmo e Adso ancora ci si perde: oggi, adulti, europei, mentre guardiamo fuori dalla finestra di casa non temiamo più di smarrirci irrimediabilmente nello spazio. Le nostre paure si sono incamminate per la strada della storia di Cenerentola e di altre fiabe più tarde, dove lo scandire delle ore fino alla mezzanotte ha preso il posto del bosco e del labirinto. Tuttavia, oggi ci siamo creati un nuovo altrove in cui perderci: il Web, e forse è meglio conservare quelle pietruzze nelle tasche ancora per un po’.

Percorso

L’idea di spazio; Ritmi, segni e spazi; Spazio esistenziale, spazio delle interfacce; Perdere dimensioni; Spazi e luoghi nel World Wide Web; Wayfinding.

Popolarità: 18% [?]


Mar 18 2008

Anticipazioni - Luca Rosati: verso un’architettura dell’informazione integrata: dalla carta al web ai luoghi

Abstract

Il concetto di architettura dell’informazione non è proprio solo del Web, ma di ogni contesto del nostro agire quotidiano, e diviene tanto più cruciale quanto più densa e complessa è l’informazione che pervade tali contesti. L’obiettivo del seminario è mostrare un modello integrato di architettura dell’informazione capace di funzionare trasversalmente ai diversi contesti dell’agire, dagli ambienti fisici a quelli digitali.

Lo scenario

Più che come disciplina a sé stante, l’architettura dell’informazione si configura come un sapere trasversale situato al confine fra più discipline (architettura, biblioteconomia, scienze sociali e cognitive, scienze del linguaggio e dell’informazione).

E se inizialmente questo sapere ha riguardato soprattutto il Web (si parla infatti di architettura dell’informazione per il World Wide Web), negli ultimi anni esso si va estendendo a un più ampio insieme di contesti, sia fisici sia digitali. Fenomeni come l’ubiquitous computing, l’Internet delle cose e la complessità dei flussi informativi interni a enti o aziende dimostrano che una corretta organizzazione dell’informazione è strategica non solo nelle biblioteche o nei siti web ma anche in contesti e spazi fisici.

Fra l’altro, oggi, molte nostre attività quotidiane richiedono un continuo passaggio fra canali d’informazione assai eterogenei fra loro per formato, codifica, modalità d’interazione. Vale a dire che per portare a termine molti compiti è necessario sempre più spesso attraversare più domini (leggo un articolo, mi sposto sul Web per approfondire alcuni riferimenti trovati là, e poi magari decido l’acquisto di un bene o servizio)

La sfida

Garantire all’utente una continuità esperienziale nel passaggio da un contesto/dominio a un altro è la sfida che il design dell’interazione e la user experience saranno chiamate ad affrontare sempre più nei prossimi anni.

In quanto elemento che concorre a definire la user experience, l’architettura dell’informazione può giocare in tal senso un ruolo strategico. Essa si fonda infatti su principi di organizzazione della conoscenza indipendenti dal supporto fisico (cartaceo, digitale o altro) della conoscenza stessa. E proprio per questo l’architettura dell’informazione si presta assai bene a fungere da collante fra molteplici contesti, assicurando una continuità nel passaggio dall’uno all’altro, cosicché gli utenti non dovranno apprendere ogni volta un modello mentale e d’interazione differente.

Come esiste un’immagine coordinata esiste allora anche un’architettura dell’informazione coordinata, capace di connettere fra loro i diversi domini di un’azienda (sito web, uffici, negozio) dal punto di vista dei flussi informativi, dell’organizzazione della conoscenza, della trovabilità (findability, wayfinding).

Casi studio

Nell’ambito di questo scenario, il seminario proporrà alcuni casi studio di architetture informative integrate analizzando i principi caratterizzanti di questi modelli, in cui logiche tipiche del Web sono applicate anche al software, all’hardware o ad oggetti e spazi fisici, e viceversa.

I casi riguarderanno: Apple, Amazon, Ikea e altri esempi di retail design.

Per saperne di più

Popolarità: 11% [?]


Mar 11 2008

Anticipazioni - Roberto Polillo: Web prototyping: una road-map per lo sviluppo di siti di qualità

Questo seminario è rivolto a tutti coloro che realizzano siti Web e che desiderano organizzare le attività di progettazione e sviluppo in un processo semplice, razionale e controllato, per ottenere risultati di qualità minimizzando il rischio di rifacimenti.
Esso riassume l’impostazione descritta nel recente libro di R.Polillo “Plasmare il web – Road map per siti di qualità”, e colloca le varie attività lungo un percorso ben strutturato che, partendo dalla raccolta dei requisiti del sito, porti fino alla sua pubblicazione in rete. Questa “road map” è scandita da alcune tappe fondamentali - la realizzazione di prototipi intermedi del sito - che permettono di effettuare test con gli utenti fin dalle prime fasi del progetto e, se necessario, di correggere il tiro. È indipendente dalle tecnologie usate e può essere seguita negli ambienti più disparati.

Questa road map è stata pensata facendo principalmente riferimento a progetti Web di media complessità, nei quali siano presenti, in proporzioni significative, problematiche di architettura dell’informazione, comunicazione, interattività, gestione dei contenuti. Essa ha tre caratteristiche distintive:

  • si basa su un modello di qualità specifico per i siti Web;
  • adotta un modello di sviluppo per prototipi successivi, anch’esso specifico per il Web;
  • pone molta enfasi sui requisiti, semplificando al massimo la documentazione successiva.

Modello si qualità specifico per i siti web.

Basare l’impostazione di un progetto su un modello di qualità specifico offre grandi vantaggi, perché in tal modo disponiamo di una “check-list” di tutti gli aspetti rilevanti, da utilizzare sia nella fase di definizione dei requisiti, sia durante le attività di verifica e convalida condotte durante il progetto.
Il modello di qualità utilizzato è quello descritto in un libro precedente (R.Polillo, Il check-up dei siti web) . Si tratta di un modello semplice e ampiamente sperimentato, che identifica 7 macrocaratteristiche di qualità per i siti Web (architettura dell’informazione, comunicazione, funzionalità, contenuto, gestione, accessibilità, usabilità) e 23 sottocaratteristiche. Esso permette di tenere bene sotto controllo la qualità complessiva di un sito, dal punto di vista del suo utente. Inoltre, è basato a sua volta sullo stesso modello di sviluppo adottato nella road map.

Sviluppo per prototipi

La seconda caratteristica distintiva della road map - l’approccio allo sviluppo per prototipi successivi - non è certamente una novità: ogni testo d’ingegneria di software tratta ampiamente di questi metodi. Tuttavia, non basta affermare la bontà di questo approccio in astratto. Occorre pianificare lo sviluppo dei diversi prototipi in modo razionale, tenendo conto della specifica natura del progetto (un sito Web), per evitare che i tempi e i costi del progetto sfuggano di mano. Ogni prototipo deve avere una sua ragione d’essere ben precisa e deve essere sottoposto a test con finalità specifiche. Deve contribuire a far convergere più rapidamente il processo, riducendo - e non aumentando - il rischio di ricicli non previsti. Questo è lo scopo principale della road map. Essa prevede, dopo la stesura dei requisiti del sito, quattro fasi di progetto con finalità molto diverse: Web design, visual design, sviluppo del sito, redazione dei contenuti. Ciascuna fase produce un nuovo prototipo, sul quale vengono condotte attività di verifica e di convalida di natura diversa. Segue l’accettazione del sito finale e la sua pubblicazione in rete. Se tutto procede bene, ogni prototipo consolida quanto prodotto precedentemente e permette di procedere alla fase successiva.

Enfasi sulla stesura dei requisiti.

La terza caratteristica della road map è l’enfasi posta sulla stesura dei requisiti, e la riduzione al minimo indispensabile della restante documentazione di progetto. L’idea è che, come si dice, una buona partenza è metà del viaggio. Contrariamente alla prassi corrente, nella quale molto spesso ci si accontenta di partire con semplici brief di progetto informali, si propone di produrre un documento di requisiti iniziale piuttosto dettagliato, la cui struttura è basata sul modello di qualità di cui si è detto. Oltre ai requisiti, si richiede uno snello piano di qualità: essenzialmente, un piano di progetto corredato dalle indicazioni essenziali sulle modalità di conduzione del progetto.

Popolarità: 12% [?]


Feb 04 2008

Seminari didattici

  • Desideri conoscere le date e gli orari dei seminari? Consulta direttamente il calendario.
  • Desideri iscriverti ai seminari? Effettua la registrazione.
  • Sei un nostro docente? Consulta il regolamento per la docenza ai seminari didattici.
  • Sei uno studente universitario? La partecipazione al convegno ed ai seminari didattici è valida ai fini della richiesta per il riconoscimento dei crediti formativi universitari (CFU).
  • Nelle giornate dell’8 e 9 maggio gli iscritti che avranno partecipato al maggior numero di seminari didattici avranno diritto ad un libro offerto, tra le collane “Web d’autore” e “In Tasca”, dalla casa editrice Pearson1.

La mattina della prima giornata dell’evento sarà occupata dal convegno inaugurale. A partire dal pomeriggio del 7 proporremo una serie di seminari didattici (dislocati su 3 aule) che termineranno il 9.

I seminari forniranno un’ampia panoramica sullo stato dell’arte delle discipline del Web. Gli argomenti spazieranno dall’accessibilità, all’architettura dell’informazione e all’usabilità dei siti web.

La professionalità dei nostri docenti, insieme all’attualità delle tematiche affrontate, ci consentono di affermare con sicurezza che il convegno sarà per tutti gli operatori del Web un’occasione di alta formazione e aggiornamento professionale.

La partecipazione è gratuita, ma è obbligatoria la registrazione.

Elenco dei seminari didattici suddivisi per categoria

Salta direttamente alla categoria di tuo interesse2:

Nelle tabelle che seguono, il nome del docente collega alla sua biografia, mentre il titolo del seminario ad un articolo o abstract che ne introduce le tematiche.

Accessibilità

Codice Docente Titolo Durata3
A01 Michele Diodati Delineare il perimetro dello sviluppo accessibile. 100
A02 Roberto Ellero Accessibilità e qualità dei contenuti multimediali. 100
A03 Lucia Ferlino L’accessibilità del software didattico. 50
A04 Fabrizio Gramuglio Tecnologie vocali e multimodali al servizio dell’accessibilità.4 100
A05 Francesco Levantini. Web 2.0, dal World Wide Web al Giant Global Graph. Mobile Wireless Accessibility. 100
A06 Adamo Liberto e Steven Sintini I requisiti di accessibilità e gli strumenti di supporto alla valutazione. 100
A07 Livio Mondini L’accessibilità nei formati documentali. 50
A08 Giorgio Natili Flash platform e accessibilità. 100
A09 Franco Frascolla Ipovisione e superamento delle barriere nella navigazione web. 50

Architettura dell’informazione5 e trovabilità6

Codice Docente Titolo Durata
B01 Stefano Bussolon Design partecipativo e architettura dell’informazione. 100
B02 Cristina Lavazza e Andrea Fiacchi La ricerca avanzata: da cenerentola del web a sfida della progettazione. 100
B03 Gianpiero Lotito Il futuro del contenuto: scenari dell’organizzazione della conoscenza in Rete. 50
B04 Andrea Resmini Wayfinding e progetto dell’informazione. 50
B05 Luca Rosati Verso un’architettura dell’informazione integrata: dalla carta al web ai luoghi. 100

Diritto e Internet

Codice Docente Titolo Durata
C01 Manlio Cammarata WWW: le barriere della legge. 100
C02 Antonino Attanasio
ICT Disabilità e diritto: l’impresa accessibile 50
C03 Luca Maria De Grazia Regime giuridico dell’accessibilità e dell’usabilità 100

Disabilità e tecnologia

Codice Docente Titolo Durata
D01 Alberto Ardizzone7 Percorsi di navigazione al buio. 50
D02 Pietro Vittorio Barbieri Tecnologie e inclusione sociale. 50
D03 Consuelo Battistelli Il punto di vista di chi non vede. 50
D04 Filippo Renga Osservatorio ICT e disabilità: risultati della ricerca. 50

Linguaggi standard del Web

Codice Docente Titolo Durata
E01 Livio Mondini Accessibilità dei linguaggi di markup. 50
E02 Gabriele Romanato Conversione e formattazione di un documento in XHTML e CSS. 50
E03 Gabriele Romanato Layout con i CSS: dalla struttura alla realtà. 50
E04 Maurizio Vittoria Grammatiche formali: sostegno all’accessibilità e alla qualità del web. 50

Information visualization8

Codice Docente Titolo Durata
F01 Daniele Galiffa Information Visualization e Information Aesthetics. Comprendere ed indagare la realtà, attraverso la rappresentazione e l’interazione con l’informazione digitale. 50

Scrivere per il Web

Codice Docente Titolo Durata
G01 Marco Bertoni Scrivere per il web con l’accessibilità in mente. Gli aspetti editoriali e tecnici della pubblicazione dei contenuti sul Web. 100
G02 Rino Caputo e Michela Zompetta Take it short. Falla corta! Scrittura elettronica e competenza dell’italiano contemporaneo. 100
G03 Mariuccia Teroni Tecniche e regole editoriali, grafiche e tipografiche per pubblicare sulla carta, su Internet e altri media. 100

Usabilità9 e User-centered Design

Codice Docente Titolo Durata
H01 Stefano Dominici Lo sviluppo dei personaggi (personas) nello user-centered design. 50
H02 Domenico Natale L’accessibilità e la qualità del software, delle interfacce, dei dati e del linguaggio. 50
H03 Michele Visciola Usabilità e creatività: per un rapporto dialogico.10 50

User experience e Total Customer Experience

Codice Docente Titolo Durata
I01 Luca Mascaro ed Emanuele Quintarelli L’esperienza di progettare esperienze utenti. 100
I02 Nicola Palmarini Total Customer Experience: un approccio metodologico innovativo per il disegno dell’esperienza multicanale legata anche all’accessibilità. Il caso di studio dei musei: l’arte di raccontare l’arte. 50

Web prototyping

Codice Docente Titolo Durata
L01 Roberto Polillo Web prototyping: una road-map per lo sviluppo di siti di qualità. 50

Web semantico11 e ontologie

Codice Docente Titolo Durata
M01 Oreste Signore Introduzione al Semantic Web. 100

Popolarità: 14% [?]

  1. Fino ad esaurimento delle scorte [indietro]
  2. L’elenco è organizzato in categorie per facilitare l’orientamento, questa categorizzazione non va però presa alla lettera: tutte le discipline citate sono in qualche modo affini l’una all’altra se non addirittura compenetrate. [indietro]
  3. In minuti. [indietro]
  4. La multimodalità consente di utilizzare un’applicazione in modalità differenti contemporaneamente (per esempio voce e tastiera, oppure voce e mouse). Insieme alla voce, altri esempi di interfacce implementabili all’interno di un’applicazione multimodale sono touch-screen, sensori, sensori gestuali ecc. L’interazione multimodale consente, quindi, di superare i limiti della voce, per esempio in ambienti rumorosi, o quando è necessario tutelare la privacy. Con questo approccio si superano anche i limiti propri delle interfacce grafiche, per esempio in ambienti poco luminosi, quando i display sono assenti o di dimensioni ridotte e così via (adattato da Dotvocal). [indietro]
  5. E’ la struttura organizzativa logica e semantica delle informazioni, dei contenuti, dei processi e delle funzionalità di un sistema o un’applicazione informatica (Wikipedia). [indietro]
  6. Il termine findability, neologismo d’origine inglese talvolta tradotto con trovabilità, indica la capacità di un’informazione, risorsa od oggetto di essere localizzabile o (in ambito web) fruibile (Wikipedia). [indietro]
  7. Con la collaborazione dell’Istituto dei Ciechi di Milano [indietro]
  8. E’ la disciplina che si occupa di studiare, misurare, progettare metodologie e processi che consentono di interagire attivamente con un ecosistema complesso di dati al fine di generare informazione rilevante per gli scopi di indagine che l’utente si prefigge di raggiungere (Daniele Galiffa). [indietro]
  9. L’usabilità è definita dall’ISO (International Standard Organization), come l’efficacia, l’efficienza e la soddisfazione con le quali determinati utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati contesti. In pratica definisce il grado di facilità e soddisfazione con cui l’interazione uomo-strumento si compie (Wikipedia). [indietro]
  10. Il seminario di M. Visciola è stato annullato dal docente a causa di inderogabili impegni di lavoro. [indietro]
  11. Con il termine web semantico si intende la trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati (pagine HTML, file, immagini, e così via) siano associati ad informazioni e dati (metadati) che ne specifichino il contesto semantico in un formato adatto all’interrogazione, all’interpretazione e, più in generale, all’elaborazione automatica (Wikipedia). [indietro]