Mar 27 2008
Perché è necessario fare cultura sull’accessibilità del Web?
In Italia negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nel campo dell’accessibilità, almeno per ciò che concerne il Web.
Non mi riferisco al numero di siti realmente accessibili, una percentuale sempre molto bassa, ma alla nascita di una nuova cultura dell’accessibilità che molto lentamente sta permeando la Pubblica Amministrazione e le aziende private più illuminate.
Si può dire che l’interesse generale per questi argomenti è cominciato con la Legge 4/2004 “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”. La pubblicazione di questa legge ha fatto in modo che lentamente un numero sempre maggiore di sviluppatori web digiuni in materia cominciassero a interessarsi all’accessibilità. Ovviamente, gli sviluppatori più responsabili conoscevano da tempo questi argomenti e si formavano seguendo le attività del WCAG Working Group del W3C.
Questa legge, con tutti i suoi difetti, è oggi considerata un esempio di eccellenza per tutta l’Europa (e non solo).
Chiaramente ogni cosa è perfettibile, specialmente quando si parla di tecnologia, e la 4/2004 non scampa a questa verità. Resta il fatto che con essa si è innescato un circolo virtuoso che si spera porti negli anni futuri a un livello di accessibilità accettabile per i siti Web italiani, pubblici o meno.
È sul fronte della cultura, infatti, che si gioca il futuro dell’accessibilità. Bisogna rivolgersi agli interlocutori istituzionali o privati parlando seriamente di accessibilità, spiegandone il senso e i vantaggi - anche economici - ma soprattutto portando esempi concreti di applicazione.
Non è possibile, inoltre, ottenere risultati seri senza multidisciplinarietà. L’epoca della contrapposizione tra il tecnico esperto di accessibilità, il designer e l’esperto di usabilità deve terminare. Solo una visione olistica dell’accesso all’informazione potrà cambiare il Web italiano.
Gli aspetti tecnici, quindi, sono importanti solo se si pone al centro del processo il contenuto. Per costruire un sito web fruibile, quindi, è necessario che il team, o il singolo sviluppatore, acquisisca competenze in materie come usabilità e architettura dell’informazione, insieme alla conoscenza delle tecniche di accessibilità.
Promuovere la cultura della condivisione e compenetrazione delle discipline del web in relazione all’accessibilità è il pensiero che ci ha guidato nella progettazione del convegno Web Senza Barriere.
Alcuni dei maggiori esperti italiani di accessibilità, architettura dell’informazione e trovabilità, diritto e Internet, disabilità e tecnologia, linguaggi standard del Web, information visualization, web writing, usabilità e User-centered Design, user experience, web prototyping e web semantico si troveranno riuniti per condividere competenze ed esperienze.
Non credo di sbagliare affermando che in Italia è la prima volta che succede.
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