Novità

Mar 19 2008

Anticipazioni - Luca Mascaro ed Emanuele Quintarelli: l’esperienza di progettare esperienze utenti

L’esperienza utente è “la combinazione olistica di tutto ciò che un essere umano vede, tocca e prova interagendo con un prodotto o servizio”.
All’interno di questa semplice definizione si nascondono in realtà competenze, esigenze ed attività profondamente diverse, a volte addirittura in contrasto tra loro.

Ragionare su una figura di insieme di tutte le attività di progettazione che coinvolgono (o dovrebbero coinvolgere) l’utente finale, fornisce importanti vantaggi sia ai progettisti che ai clienti del servizio nel:

  • Definire fin dall’inizio, con chiarezza ed in modo condiviso gli obiettivi di business che il cliente si propone di raggiungere tramite il prodotto e le metriche per decretare il successo o il fallimento del progetto
  • Identificare, priorizzare e pianificare le attività che concretamente permettono di garantire un’esperienza piacevole e soddisfacente agli utenti
  • Inquadrare queste attività all’interno di un processo iterativo, agile, il più possibile standard e caratterizzato da fasi e deliverable significativi per il cliente
  • Reperire e coordinare le figure che, proveniendo da background diversi, consentono di raggiungere un ottimale bilanciamento delle esigenze alle spalle di ogni progetto

Partendo da questa premesse, l’intervento affronterà a 360° il tema della user experience discutendo la sua importanza all’interno di progetti reali e mostrando il ruolo e le relazioni esistenti tra dimensioni quali interaction design, visual design, information architecture, usabilità, accessibilità, ecc.

La progettazione centrata sugli utenti sarà presentata innanzitutto come punto di incontro ed equilibrio tra discipline diverse (strategia, biblioteconomia, design, economia, psicologia cognitiva, informatica, etc), nella convinzione che un risultato ottimale in termini di efficacia, efficienza e soddisfazione nelle interazioni tra essere umano ed interfacce sia possibile innanzitutto ricercando un delicato bilanciamento tra competenze, figure professionali, attività ed obiettivi diversi.

Saranno discussi i profili richiesti all’interno di un ciclo completo di user experience ed il modo in cui questi interagiscono e danno origine ad un processo iterativo, adattivo ed economicamente percorribile che comprenda tutte le fasi principali di una progettazione capace di coniugare azienda committente, contenuti ed utenti. Le fasi salienti saranno brevemente descritte, sottolineandone le interdipendeze e mostrando esempi di deliverable.

Queste considerazioni saranno arricchite da storie, casi di studio e riferimenti alle difficoltà peculiari del mercato italiano e sud europeo con l’obiettivo finale di proporre ai partecipanti un framework in grado di guidarli nelle loro attività di progettazione, ma anche nella selezione delle attività da richiedere, nella scelta dei fornitori e, in ultima analisi, verso una maggiore sensibilità ed attenzione nei confronti dei propri clienti, partner, dipendenti e del proprio business.

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Mar 19 2008

Anticipazioni - Daniele Galiffa: l’information visualization

Abstract

La disciplina dell’Information Visualization è divenuta, negli ultimi anni, una delle più interessanti aree in cui poter affrontare le nuove sfide per fronteggiare una mole sempre crescente di complessità e ridondanza di “informazione digitale”.

Agli inizi del XXI secolo dei nuovi fenomeni hanno permesso all’Information Visualization di ricevere l’attenzione necessaria, tanto da contribuire con un nuovo “linguaggio” alla definizione di nuove modalità di relazione tra l’utente e l’ecosistema digitale.

Il mutamento della disciplina, ancora in corso, sta portando a definire in maniera chiara tutto quanto inerente due filoni molto interessanti: la sfera di quella che si può definire “Information Aesthetic” e l’insieme degli elementi che possono essere classificati come “Social Visualization”.

Lo scenario

Fino a pochi anni fa (ultimi anni ‘90) l’Information Visualization è rimasto un ambito praticato da pochi ricercatori provenienti prevalentemente dalle aree disciplinari della Computer Science, HCI in particolare.

Questa situazione ha determinato una proliferazione di strumenti molto analitici e perfomanti, rivolti ad una tipologia di utenti molto specifica: ricercatori e scienziati.

Oltre alla specificità dell’utenza finale c’è però da considerare la eterogeneità degli ambiti di indagine e di applicazione delle prime soluzioni (dalla gestione delle foto, alla scelta di un film, alla localizzazione di unità immobiliari).

La fruizione di tali strumenti era, inizialmente, per singolo utente e avveniva sul singolo computer.

Duante gli ultimi anni, però, alcuni eventi hanno radicalmente cambiato questo scenario:

  • l’avvento del web come canale di comunicazione di massa;
  • la contaminazione con l’area del Visual Design e dell’Interaction Design, soprattutto ad opera di alcuni geniali artisti (Maeda, Ben Fry, Brendan Dawes);
  • il crescente overload di informazioni digitali.

Con l’intervento di questi fattori scatenanti, l’Information Visualization è divenuta una pratica proiettata ben oltre gli intenti originali; internet, poi, ne ha accresciuto la consapevolezza.

Questo mutamento ha quindi determinato, oltre che ad una maggiore pratica della disciplina, al formarsi di una nuova figura professionale che si pone sempre più come elemento di congiunzione tra l’approccio meramente rappresentativo, tipico del mondo del Visual Design, e quello più analitico, patrimonio dei ricercatori nell’ambito dell’Information Visualization.

La crescente diffusione di soluzioni infovis orientate alla fruizione di massa e collettiva, ha iniziato a porre nuove domande in termini di soddisfazione dell’esperienza dell’utente e in termini di partecipazione alla generazione di senso.

Seguendo queste due traiettorie si arriva, quindi, a dover affrontare i temi dell’Information Aesthetic e della Social Visualization.

Si parlerà di entrambe, portando degli esempi che consentano di tracciare una mappatura adeguata dell’attuale contesto, con l’obiettivo di poter delineare i trends e le nuove opportunità che potrebbero essere raccoltà da un intelligente impiego dei modelli e delle toerie della disciplina dell’Information Visualization.

Risorse utili

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