Novità

Giu 03 2008

Approfondimenti - Roberto Ellero: Accessibilità e qualità dei video sul Web

Durante il seminario il pubblico era numeroso e attentissimo. Nei 100 minuti di tempo ho alternato le questioni squisitamente tecniche, relative al contenitore-macchina audiovisiva, con le riflessioni sui contenuti audiovisivi, con l’obiettivo di dimostrare che l’accessibilità dei video su Web non prosciuga il messaggio: non costringe cioè a togliere e a semplificare, non è una disciplina che impedisca di fare quello che si vuole. Richiede più lavoro, ma questo lavoro alla fine produce un contenuto che è più ricco di comunicazione per tutti.

L’importanza della traduzione dei codici, dal visivo al verbale e viceversa, risiede nel fatto che un messaggio può essere trasmesso in molti modi diversi: il segreto della comunicazione senza barriere sta proprio nella capacità di tradurre quello che si ha in testa in forma visuale o testuale, con la musica o in altro modo.

Ma fino a quando non si dominano i linguaggi, si pensa che il linguaggio che si usa sia l’unico giusto da utilizzare. E’ una questione culturale.

Tutti questi aspetti (audio, video, testo, immagini) ci si deve abituare a tradurli costantemente uno con l’altro. E’ una ginnastica mentale che aiuta ad approfondire qualsiasi messaggio si intenda trasmettere. Il risultato è che si migliora la propria capacità di comunicare.

Continuare a pubblicare video non accessibili significa non solo discriminare (cosa importante per diversi aspetti), ma anche rinunciare ad approfondire gli aspetti linguistici dei video. E questo è un danno culturale su cui è bene riflettere.

Indico alcune risorse disponibili per rivivere l’esperienza del seminario e approfondire la conoscenza dell’accessibilità dei video sul Web:

Riporto alcuni passi dalla trascrizione del mio intervento, per una scorsa veloce dei temi trattati.

Rinforzo dei codici

Ogni mondo generato da un testo, che può essere un testo fatto di parole oppure di immagini o di suoni, può essere convertito o tradotto da un canale all’altro. Ed è questa traduzione da un canale all’altro, quindi fare vedere con l’udito e far sentire con la vista, è questo lavoro che si fa con l’accessibilità dei video che consente di abituarsi a passare da un codice all’altro e quindi di conoscere le caratteristiche principali di ogni linguaggio. In questo modo, con l’accessibilità, si approfondisce anche la sensibilità per i contenuti e il linguaggio audiovisivi, e si migliora la propria capacità di progettare un audiovisivo.

“Radianza Web-centrifuga”

Intendere il Web nel suo carattere “radiante” significa intenderlo come strumento capace di recepire contenuti provenienti dai media audiovisivi tradizionali e di irradiarli in forma diversa, in modo da attirare l’attenzione del fruitore Web e di spingerlo a voler fare esperienza di quell’audiovisivo nel medium originale. Questo è il grande valore didattico del Web, che secondo me dovrebbe essere sviluppato: cercare di rendere sinteticamente il contenuto di un messaggio audiovisivo, ad esempio di tipo televisivo, di adattarlo al Web per catturare l’attenzione dell’utente e di invogliarlo a ricorrere alla sede originaria della comunicazione audiovisiva per conoscere interamente il testo.

L’accessibilità dei video migliora la capacità di comunicare

Domanda: Questo sito per i sordomuti non è quindi accessibile? Non è accessibile per noi…
Roberto Ellero: E’ accessibile per la comunità dei sordi, l’ho fatto vedere per far capire che la comunità dei sordi ha una propria cultura, e farò poi vedere dei video che hanno l’idea di mettere in dialogo la comunità degli udenti con la comunità dei sordi. La comunità dei sordi ha una propria cultura e una grande forza, si può dire che sia una minoranza linguistica. Non possiamo pertanto ragionare in termini assistenzialistici fornendo un servizio in LIS. La LIS è la loro lingua, si deve cercare piuttosto di mettere in dialogo la cultura degli udenti con la cultura dei sordi. Ho provato con dei video, di cui poi vedremo degli estratti, a mettere in parallelo - grazie a Smilery player con il doppio flusso video - l’esperienza di trasmissione del messaggio in forma visiva e attraverso il canale della parola parlata. Da qui si comprende bene l’importanza della traduzione dei codici.

L’accessibilità dei video arricchisce i contenuti ed è un vantaggio per tutti

Vi faccio vedere un esempio, uno spettacolo teatrale che ho adattato al Web, e che contiene una audiodescrizione per le persone non vedenti, progettata in termini drammaturgici. E’ uno spettacolo ideato e diretto da Marco Pernich, di Studio ‘900 di Milano, uno spettacolo con sole attrici che interpretano vari aspetti dell’anima femminile attraverso le dee dell’antichità greca (”Il Grande Nudo Rosso”). Lo spettacolo dal vivo ha una durata di un’ora circa. Ho effettuato una riduzione a una ventina di minuti, aggiungendo però alcune scene tra un episodio e l’altro con una narratrice che spiega i singoli episodi in modo da renderli comprensibili anche da chi non vede. Ritengo che con questa integrazione con parti anche visive, come si vede nella schermata, il video risulti arricchito per tutti. Si tratta di un’audiodescrizione che aggiunge interesse perché, mentre la scena è all’interno di una scenografia teatrale al chiuso, l’audiodescrizione rappresenta una realtà naturale, un giardino, che serve ad aumentare il coinvolgimento del fruitore Web che cerca sempre di scappare via. Lo si tiene fermo il più possibile con dei contrasti cromatici e di ambientazione diversa: questa alternanza di scena teatrale e di ambientazione esterna aumenta l’interesse e il coinvolgimento. In questo modo c’è la speranza che qualcuno arrivi a vedere tutto il video - cosa abbastanza rara sul Web, spesso si guarda qualche secondo poi si passa ad altro. La fruizione Web è una fruizione frenetica, e progettando un video si deve considerare anche questo aspetto.

Due punti di vista simultanei e l’integrazione dei codici

Avete visto come in questa bozza si succedano due punti di vista. Avere due punti di vista in successione aumenta l’interesse, poiché posso focalizzare su dettagli che si ritiene possano interessare il fruitore, quindi c’è un approfondimento rispetto a una sola videocamera. C’è più lavoro di montaggio, però il risultato finale è più ricco. Questo risultato si può ottenere anche in un altro modo: invece di mettere in successione i due punti di vista, li metto a disposizione simultaneamente. Ed è quello che avviene nell’ultimo video che presento qui oggi e che da ieri è disponibile su Webmultimediale.org. È un video che rappresenta un musical, teatrale e musicale, “Dio era tra noi”, con un gruppo musicale che fa indie rock (i Malazeta), una compagnia di teatro che fa uno spettacolo di tipo Kolossal, e con un attore sordo dalla nascita, Antonio Pellegrino, che trasmette con la lingua dei segni e con il corpo la vibrazione musicale alle persone sorde. Ora, se lo vedrete con calma a casa noterete che anche senza conoscere la lingua dei segni, di fatto, questo lavoro di traduzione, ovvero di trasmissione attraverso il visivo aumenta molto l’interesse della comunicazione dello spettacolo. […] Avendo a disposizione uno strumento che mi consente i due punti di vista in modo simultaneo, ottengo un risultato che è sicuramente più interessante rispetto alla successione dei punti di vista all’interno di un solo video, una successione decisa dall’autore. Con la compresenza dei due punti di vista è il fruitore invece a decidere dove guardare, pertanto la selezione dei punti di vista la fa il destinatario del messaggio, il fruitore. Questo aumenta l’interazione multimediale.

Popolarità: 100% [?]


Apr 21 2008

Anticipazioni - Franco Frascolla: ipovisione e superamento delle barriere nella navigazione web

Tag:Tag , , Bertoni @ 11:00

Nella relazione saranno esposti i principali aspetti connessi alla navigazione web da parte degli ipovedenti.
Il seminario avrà un approccio soprattutto esperienziale; le criticità tecniche, cioè, saranno affrontate a partire da cosa vede o potrebbe voler vedere un ipovedente che naviga in internet.

In particolare verranno riassunti i termini delle problematiche web-ipovisione e passate in rassegna le principali questioni ancora sul tappeto:

  • Ingrandimento del testo: le diverse risposte dei browser più comuni;
  • riepilogo delle indicazioni su: tipo di caratteri, attributi e allineamento del testo;
  • “la balena nella scatola di tonno”, ovvero: troppi contenuti nelle pagine web;
  • layout coerente e facilmente navigabile in tutto il sito;
  • gli effetti di attivazione dei link: utili, ma ancora poco o mal implementati;
  • il layout autore in conflitto con la visualizzazione personalizzata dell’utente;
  • i limiti delle skin alternative predisposte dagli autori;
  • la skin alternativa che utilizza i colori di sistema;
  • i rischi del web interattivo.

Alcuni aspetti critici relativi all’accessibilità del web da parte degli ipovedenti cominciano a far parte del background degli sviluppatori, mentre altri fattori continuano a rimanere mal digeriti e nuove problematiche si palesano sotto forma di effetti collaterali delle nuove tecnologie.
Sullo sfondo il padre di tutti i problemi: gli sviluppatori non hanno e non riescono a fare esperienza di problemi percettivi a livello visivo.

La relazione sarà supportata da una presentazione ricca di screenshot tratti direttamente dal web.

Durante il workshop sarà possibile rivolgere domande e chiedere consigli e suggerimenti al relatore.

Popolarità: 20% [?]


Apr 07 2008

Anticipazioni - Marco Bertoni: scrivere per il web con l’accessibilità in mente

Il dibattito generato dalla Legge 4/2004 ha posto in secondo piano l’importanza degli aspetti redazionali per l’accessibilità e l’usabilità del Web. Nonostante ciò, in questi ultimi anni è stata notevole la domanda di formazione da parte dei redattori delle Pubbliche Amministrazioni e del settore privato.

Il redattore Web è spesso una figura a metà tra lo scrittore e il tecnico. Per questo è necessario affrontare sia gli aspetti editoriali della pubblicazione dei contenuti sul Web, sia quelli tecnici. I manuali sulla scrittura e sull’usabilità più noti quasi sempre trattano marginalmente le tecniche di accessibilità del Web.

Da un lato, quindi, il suggerimento o la regola editoriale, dall’altro la spiegazione dell’implementazione tecnica insieme alle implicazioni per l’accessibilità e l’usabilità del Web. Il pubblico non sarà posto di fronte a un asettico elenco di principi, bensì a una guida operativa, impostata sul mondo reale del Web italiano.

Il seminario sarà suddiviso in tre parti:

Pensare i contenuti

A partire da qualche cenno alla psicologia della comunicazione, in particolare sulla comunicazione digitalizzata e sulla discomunicazione, saranno introdotte l’accessibilità, l’usabilità e l’architettura dell’informazione, in una prospettiva multidiscliplinare.

Scrivere i contenuti

In questa parte analizzeremo brevemente alcuni stili di scrittura (per esempio giornalistico, pubblicitario, amministrativo ecc.) per proseguire proponendo una serie di tecniche e regole editoriali specifiche per il Web1.

Pubblicare i contenuti

Infine ci occuperemo dei sistemi di gestione dei contenuti per il Web (Content Management Systems, piattaforme per blog ecc.), con particolare attenzione alle caratteristiche necessarie per garantire l’accessibilità dei contenuti.

Il pubblico di riferimento del seminario sono tutte le persone che pubblicano, o desiderano pubblicare, contenuti sul Web. Dal blogger al Web designer, passando per il redattore professionista o il “tecnico” che desidera ampliare i suoi orizzonti.

Popolarità: 21% [?]

  1. A dimostrazione della sensibilità dell’argomento è da notare che il Dipartimento della Funzione Pubblica già nel 1997 rilasciava un Manuale di Stile che conteneva un serie di “Strumenti per semplificare il linguaggio delle amministrazioni pubbliche”, senza contare il progetto Chiaro! per la semplificazione del linguaggio amministrativo. [indietro]

Apr 07 2008

Anticipazioni - Adamo Liberto e Steven Sintini: i requisiti di accessibilità e gli strumenti di supporto alla valutazione.

A quattro anni dall’emanazione della Legge 9 gennaio 2004, “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”, ci sono tutte le condizioni per discutere sullo stato di attuazione della legge, per analizzare i risultati finora raggiunti e i tanti progetti in cantiere.

La legge sull’accessibilità ha rappresentato un importante passo in avanti che ha posto l’Italia, dal punto di vista normativo, all’avanguardia in Europa e non solo.

Se però non si continua a lavorare nella direzione della diffusione della cultura dell’inclusione e se non si da seguito ai regolamenti attuativi previsti dalla normativa si corre il rischio di disilludere le aspettative che si sono poste attorno al tema dell’accessibilità.

Sarà interessante analizzare i cambiamenti che in questi ultimi anni stanno interessando il web in Italia, i progetti in corso e le recenti indicazioni dei gruppi di lavoro della Commissione Europea in tema di e-accessibility ed e-inclusion.

Quando si parla di accessibilità, spesso molti sviluppatori, web designer e grafici si lamentano del fatto che i siti accessibili non siano graficamente accattivanti, come se le motivazioni della scarsa attenzione grafica fosse imputabile unicamente all’accessibilità e che progettare un sito con l’accessibilità in mente significasse necessariamente trascurare la creatività o la resa grafica del sito.

L’accessibilità diventa invece una sfida alla creatività: è possibile creare pagine accattivanti ed esteticamente appariscenti utilizzando le tecnologie più innovative, gli stessi effetti grafici ed estetici infatti, possono essere realizzati anche utilizzando tecnologie accessibili.
Per tale motivo si cercherà di sfatare tali falsi miti con dimostrazioni ed esempi pratici.

Il taglio pratico del seminario sarà poi testimoniato dagli interventi in tema di requisiti tecnici di accessibilità, metodologia di verifica e strumenti a supporto della valutazione.

Il nostro obiettivo sarà di far comprendere come i 22 requisiti rappresentano il recepimento ragionato delle istanze di tutti gli utenti del Web, anche degli utenti disabili. In questa maniera si tenta di garantire a tutti i cittadini pari dignità e pari opportunità di fruizione delle informazioni e dei servizi che la PA italiana erogherà sul Web. Ci concentreremo quindi sugli aspetti tecnici ed implementativi della legge, analizzando, oltre ai 22 requisiti tecnici, anche le motivazioni che hanno portato a ciascun requisito e le tecniche per la loro implementazione.

Dopo avere analizzato nel dettaglio i requisiti della Legge 04/2004, continueremo il nostro percorso volto alla comprensione e all’applicazione dei requisiti tecnici con la metodologia di valutazione dell’accessibilità di un sito o di un’applicazione Web, cercando nel contempo di sgombrare il campo da troppe “inesattezze” ed equivoci che spesso e volentieri finiscono col tramutarsi in alibi per gli sviluppatori ed in siti erroneamente proclamati accessibili per gli utenti.

Analizzeremo i vari strumenti e tools a disposizione in rete per analizzare in maniera semplice ed esaustiva ogni singolo requisito.
Verrà sottolineata l’importanza di pensare all’accessibilità del sito o dell’applicazione Web based in ogni fase dello sviluppo; dalla specifica dei requisiti fino alla manutenzione del sito, il continuo confrontarsi con il livello di accessibilità e di qualità raggiunto è un’attività che deve rientrare nell’ordinario, mentre invece troppo spesso si avvia una fase di valutazione quando è oramai troppo tardi. Il rischio è di ostinarsi a navigare a vista in mari tumultuosi e non facili da padroneggiare, mentre invece serve il continuo conforto di una “bussola”: la valutazione dell’accessibilità appunto.

Il ciclo della valutazione prevede una serie di step ciascuno dei quali risulta necessario, nessuno dei quali risulta sufficiente. L’unico modo per ottenere responsi attendibili è percorrere il ciclo per intero, magari in momenti diversi del ciclo di vita dell’applicazione Web, ma se da una parte è vero che la validità (grammaticale e semantica) del codice ha un valore innegabile, è anche vero che è praticamente inutile parlare di accessibilità se la si riduce ad un “fatto tecnico” e se ci si dimentica che un sito Web è costruito per essere visitato dagli utenti, e che il loro apporto in termini di collaudo e di feedback è fondamentale ai fini della corretta valutazione.

Popolarità: 20% [?]


Apr 02 2008

Anticipazioni - Antonio De Vanna: il ruolo delle istituzioni nell’attuazione dell’accessibilità

Antonio De Vanna, Responsabile Ufficio Accessibilità dei Sistemi Informatici del CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione) e relatore del nostro convegno inaugurale, ci invia un abstract del suo intervento:

Da recenti analisi condotte su 1426 siti di Pubbliche Amministrazioni Centrali, risulta che solo il 3% del campione esaminato supera pienamente i nove requisiti analizzati.
A fronte di tali scarsi risultati emerge con forza la necessità di avviare azioni utili all’accelerazione del processo di adeguamento alla normativa da parte della pubblica amministrazione centrale e locale.

Finora sono state avviate numerose iniziative di sensibilizzazione sul tema con la precisa convinzione che l’adeguamento dei siti passasse obbligatoriamente attraverso la diffusione e la condivisione del valore di una cultura centrata sull’inclusione.
È indispensabile però puntare su nuove e più forti iniziative di diffusione di tale cultura, attraverso la formazione delle nuove generazione affrontando il tema dell’accessibilità informatica nelle scuole e dando seguito all’art. 8 della legge ovvero inserendo l’accessibilità nei percorsi formativi organizzati dalla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione e nell’ambito delle attività per l’alfabetizzazione informatica dei dipendenti pubblici. Si tratta di iniziative destinate, inoltre, ai responsabili della comunicazione dei siti, dei sistemi informativi e dell’accessibilità e, a livello operativo, alle figure che si occupano della realizzazione e della redazione dei siti web.

Dal punto di vista strategico è necessario promuovere azioni che vadano ad impattare sul margine variabile della retribuzione connesso al raggiungimento degli obiettivi annuali di dirigenti responsabili della comunicazione, dei sistemi informativi e dell’accessibilità.
Contestualmente potrebbe essere utile gestire la disponibilità dei fondi destinati alla comunicazione ed ai siti web delle amministrazioni sulla base dell’adeguamento alla normativa o meno.

Inoltre è utile ricordare che uno dei limiti principali della legge, spesso riscontrato nella maggioranza delle leggi italiane, è il mancato utilizzo di meccanismi di monitoraggio e valutazione della sua efficacia. Bisogna, infatti, dare seguito all’art. 7, comma b della legge che assegna le attività di vigilanza sul rispetto da parte delle amministrazioni statali delle disposizioni della legge alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’innovazione e le tecnologie, anche avvalendosi del CNIPA.

Dal punto di vista organizzativo è di fondamentale importanza che la tematica dell’ICT e delle categorie svantaggiate sia costantemente presidiata da un centro di competenza che fornisca indicazioni, contributi tecnici e proposte operative.
Tale ruolo, sinora svolto dalla Commissione Interministeriale permanente prima e Ministeriale poi, deve caratterizzarsi come un riferimento non limitato nel tempo e soprattutto non legato a scadenze di governo.

Popolarità: 17% [?]


Apr 01 2008

Anticipazioni - Livio Mondini: l’accessibilità nei formati documentali e nei linguaggi di markup

L’accessibilità nei formati documentali

Si sentono spesso pronunciare parole impegnative come “dematerializzare i processi documentali”, o si assiste a una lotta senza esclusione di colpi fra formati, più o meno “aperti”, più o meno standard. Ma che significa in pratica? E che cos’è un formato documentale accessibile? Che caratteristiche deve avere un documento elettronico per poter essere definito accessibile? E quali strumenti ci vogliono per realizzarlo?
Durante il seminario si affronteranno questi inquietanti interrogativi, e verrà spiegato come risolverli.

Accessibilità dei linguaggi di markup

Siamo abituati a pensare ai linguaggi di markup come sinonimo di HTML. È normale, i linguaggi di markup sono diventati popolari con il Web. Però, in realtà il Web e il suo linguaggio rappresentano una minima parte dell’ampio mondo del markup.
Il W3C ha svolto un gran lavoro nella creazione del linguaggio HTML, o delle sue future versioni, ma i problemi dell’accessibilità non riguardano esclusivamente il Web.
I linguaggi di markup vengono utilizzati, per esempio, nei processi editoriali che conducono alla realizzazione di documenti destinati alla stampa, e oggi sempre di più questi stessi documenti devono poter essere utilizzati anche su altri media, dall’onnipresente Web ai CD-ROM, e devono essere in grado di adattarsi a una grande varietà di periferiche, dai PC ai palmari.
E, soprattutto, dovrebbero essere consultabili da chiunque.
Come si inserisce la problematica “accessibilità” in questo contesto?
Potrà essere fonte di stupore scoprire come questo aspetto sia stato affrontato e risolto in numerose DTD diverse da HTML, come DArwin Information Typing Architecture (DITA), DocBook, ODF 1.1, PDF.

Popolarità: 17% [?]


Mar 27 2008

Perché è necessario fare cultura sull’accessibilità del Web?

Tag:Tag , , Bertoni @ 12:18

In Italia negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante nel campo dell’accessibilità, almeno per ciò che concerne il Web.

Non mi riferisco al numero di siti realmente accessibili, una percentuale sempre molto bassa, ma alla nascita di una nuova cultura dell’accessibilità che molto lentamente sta permeando la Pubblica Amministrazione e le aziende private più illuminate.

Si può dire che l’interesse generale per questi argomenti è cominciato con la Legge 4/2004 “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici”. La pubblicazione di questa legge ha fatto in modo che lentamente un numero sempre maggiore di sviluppatori web digiuni in materia cominciassero a interessarsi all’accessibilità. Ovviamente, gli sviluppatori più responsabili conoscevano da tempo questi argomenti e si formavano seguendo le attività del WCAG Working Group del W3C.

Questa legge, con tutti i suoi difetti, è oggi considerata un esempio di eccellenza per tutta l’Europa (e non solo).

Chiaramente ogni cosa è perfettibile, specialmente quando si parla di tecnologia, e la 4/2004 non scampa a questa verità. Resta il fatto che con essa si è innescato un circolo virtuoso che si spera porti negli anni futuri a un livello di accessibilità accettabile per i siti Web italiani, pubblici o meno.

È sul fronte della cultura, infatti, che si gioca il futuro dell’accessibilità. Bisogna rivolgersi agli interlocutori istituzionali o privati parlando seriamente di accessibilità, spiegandone il senso e i vantaggi - anche economici - ma soprattutto portando esempi concreti di applicazione.

Non è possibile, inoltre, ottenere risultati seri senza multidisciplinarietà. L’epoca della contrapposizione tra il tecnico esperto di accessibilità, il designer e l’esperto di usabilità deve terminare. Solo una visione olistica dell’accesso all’informazione potrà cambiare il Web italiano.

Gli aspetti tecnici, quindi, sono importanti solo se si pone al centro del processo il contenuto. Per costruire un sito web fruibile, quindi, è necessario che il team, o il singolo sviluppatore, acquisisca competenze in materie come usabilità e architettura dell’informazione, insieme alla conoscenza delle tecniche di accessibilità.

Promuovere la cultura della condivisione e compenetrazione delle discipline del web in relazione all’accessibilità è il pensiero che ci ha guidato nella progettazione del convegno Web Senza Barriere.

Alcuni dei maggiori esperti italiani di accessibilità, architettura dell’informazione e trovabilità, diritto e Internet, disabilità e tecnologia, linguaggi standard del Web, information visualization, web writing, usabilità e User-centered Design, user experience, web prototyping e web semantico si troveranno riuniti per condividere competenze ed esperienze.

Non credo di sbagliare affermando che in Italia è la prima volta che succede.

Popolarità: 16% [?]


Mar 26 2008

Anticipazioni - Alberto Ardizzone: navigando al buio alla ricerca di appigli

  • Dove mi trovo?
  • Cosa devo fare per…?
  • Come faccio ad orientarmi tra tutti questi link?

Immaginiamo di navigare un sito senza l’uso della vista: spegniamo la luce oppure oscuriamo lo schermo, lasciandoci guidare unicamente dall’ascolto di uno screen reader (applicazione software che interpreta e riproduce mediante sintesi vocale o display braille il testo mostrato sullo schermo di un computer).

L’esperimento sarà condotto insieme a due operatori dell’Istituto dei Ciechi di Milano che cercheranno appigli, aiuti, suggerimenti per procedere nel loro cammino di esplorazione al buio.

Successivamente confronteremo gli esiti della navigazione con la visione d’assieme del sito e proseguiremo il percorso alla ricerca della semplicità e dell’efficacia d’uso e di fruizione.

Nella seconda parte utilizzeremo la stessa tecnica di navigazione per orientarci all’interno di un documento pdf.

Lo scopo è di riuscire ad orientarsi per fruire in modo soddisfacente di un contenuto.

L’auspicio è che chi cura un sito, chi inserisce i contenuti o si occupa dei testi, chi costruisce documenti pdf lo faccia con “l’accessibilità in mente”, evitando strade contorte, segnaletiche fuorvianti, informazioni ingannevoli.

Nel corso del laboratorio forniremo alcune indicazioni pratiche per “non far perdere la bussola” della navigazione, a partire dall’analisi di alcune realizzazioni provenienti dal mondo della scuola.

Popolarità: 19% [?]


Mar 19 2008

Anticipazioni - Roberto Ellero: forza sociale del video su Web

Quando ci si imbatte nel problema dell’accessibilità dei contenuti multimediali distribuiti in Rete, la mente corre alla sottotitolazione, in forma quasi esclusiva.

Si tratta di un automatismo che richiama la pagina 777 di Televideo o la sottotitolazione cinematografica: l’idea di sottotitolo viene trasferita nella fruizione Web accessibile quale unica preoccupazione.

In realtà, la sottotitolazione su Web non presenta particolari difficoltà, a parte il tempo da dedicare alla trascrizione del parlato. Ma soprattutto è bene precisare che i sottotitoli sono l’aspetto meno necessario per un servizio video accessibile.

Se i sottotitoli sono fondamentali per chi è diventato sordo nel corso della vita, e sono importanti per situazioni in cui non è possibile attivare l’audio (per esempio, in ufficio) e utili per i contenuti a finalità didattica, essi non sono invece sufficienti per chi è nato sordo. Il sordo dalla nascita utilizza come lingua madre la lingua dei segni: la “total communication” consisterà quindi dei sottotitoli associati all’interpretazione in lingua dei segni.

Per molti, poter scorrere il testo aiuta la memorizzazione ed è quindi utile avere uno strumento capace di rinforzare nell’ascoltatore i concetti espressi dallo speaker. Del resto, è proprio su questo rinforzo fra codici diversi che si fonda la potenza degli audiovisivi per trasmettere messaggi: ogni video parte sempre da un testo e al testo ritorna (un libro si legge generando immagini nella mente, e il percorso inverso conduce all’audiodescrizione, che è a sua volta un testo).

Per converso, associare un video ai testi è utilissimo per esempio ai dislessici. Poter ascoltare contenuti, invece di leggerli, permette al dislessico di ridurre enormemente i tempi di studio e il dispendio di energie. Trovare mezzi facilitanti è quindi di fondamentale importanza per garantire pari opportunità di conoscenza. Se all’audio aggiungiamo l’informazione visiva, costruita come rinforzo iconico ai contenuti audio, aumentano le possibilità di memorizzazione e interiorizzazione dei contenuti.

Il lavoro più difficile è calibrare i codici per integrarli al meglio, e questo vale anche per il montaggio video associato a testi che sono stati semplificati ma senza però perdere il rigore espositivo.

Da questa breve introduzione si sarà intuito che la sottotitolazione è solo uno dei tasselli che compongono un audiovisivo progettato avendo in mente l’accessibilità. Per riassumere: per realizzare video accessibili servono la Lis, la sottotitolazione, il commento audio dell’informazione visiva per chi non vede e la trascrizione.

Nel seminario cercherò di illustrare nel poco tempo a disposizione le tecniche per fare tutto ciò, fornendo solidi riferimenti disponibili in Rete. In particolare, però, l’attenzione sarà rivolta a cosa succede quando si progetta e si realizza da zero un video accessibile: si conoscono molte persone, si possono mettere in atto strategie di comunicazione su più versanti, si possono mettere in dialogo mondi che di solito rimangono lontani e separati.

Mostrerò inoltre in anteprima uno spettacolo teatrale adattato al Web, progettato per le modalità di fruizione specifiche del Web (diverse da quelle dei media audiovisivi tradizionali) e sottotitolato, audiodescritto e messo in parallelo con lo stesso spettacolo interpretato da attori sordi con la lingua dei segni.

Da questa doppia messa in scena dello stesso testo teatrale, nella visione affiancata e simultanea, nascono – come si vedrà - molti spunti di riflessione e molte prospettive di ricerca e sperimentazione. Ce lo consente una tecnologia nata proprio sulla scorta di queste riflessioni.

Ma non basta che un video sia accessibile, deve essere coinvolgente e catturare l’attenzione.

Per farlo, probabilmente deve trasmettere esperienze. La realizzazione del video che presento al seminario coinvolge due compagnie di teatro che sono due comunità, intorno a un testo da comunicare in modi diversi ma in dialogo.

Popolarità: 18% [?]


Mar 11 2008

Anticipazioni - Maurizio Vittoria: le grammatiche formali, sostegno all’accessibilità e alla qualità del web.

Un salto di qualità che la Legge 9 gennaio 2004, n. 4 conduce a fare per tutti i siti Web interessati dalla Legge stessa è la necessaria conoscenza delle relative grammatiche formali, cioè di quelli che comunemente chiamiamo “standard”.
Il primo dei Requisiti Tecnici richiesti dalla Legge recita:

“Realizzare le pagine e gli oggetti al loro interno utilizzando tecnologie definite da grammatiche formali pubblicate nelle versioni più recenti disponibili quando sono supportate dai programmi utente. Utilizzare elementi ed attributi in modo conforme alle specifiche, rispettandone l’aspetto semantico. …”

Difficilmente infatti, non seguendo gli standard, si potrà realizzare un sito accessibile e di qualità.

Ma cos’è uno standard? Un protocollo standard può essere definito come un insieme di regole fisse che determinano il da farsi e i relativi risultati in un determinato caso o in certi determinati processi.

In tutte le attività si sente l’importanza di avere degli standard, delle regole precise. Quando cerchiamo l’autore “Umberto Eco” in una bibliografia o in un catalogo, cerchiamo sotto la voce “Eco” anziché sotto la voce “Umberto”. Questo perché conosciamo lo standard che ha fissato la ricerca tramite il cognome, anziché tramite il nome. Anche se ormai ci sembra banale, questo standard comporta tutta una serie di vantaggi intrinseci che abbiamo comunque dimenticato, ma di cui abbiamo acquisito l’applicazione.

Uno standard, per essere tale, deve poter operare nello spazio e nel tempo. Un attuale spartito musicale, un pentagramma, può essere interpretato da qualsiasi musicista sparso in tutto il pianeta. Può essere suonato con strumenti moderni, oppure con strumenti antichi. Un pentagramma del 1700 può, viceversa, essere egualmente interpretato con strumenti moderni. Si parla perciò di compatibilità e durata a lungo termine dei documenti. È uno standard.

Gli standard del Web sono delle tecnologie aperte (XML, (X)HTML, CSS, ecc.), ideate e sviluppate dai membri del World Wide Web Consortium (W3C) per costruire e interpretare i contenuti del Web stesso. Non sono degli standad “de jure”, come le norme “UNI”, “ISO”, ecc., ma per la loro validità sono riconosciuti a livello internazionale come standard “de facto”. Essi sono indipendenti da: hardware, software, lingua, posizione geografica, abilità fisica o mentale dell’utente.

Accessibilità: l’obiettivo primario dell’esistenza degli standard del web è arrivare ad un accesso universale; essi perciò integrano già al loro interno degli elementi di accessibilità. Sono compatibili e adattabili alle varie tecnologie esistenti; nella interpretazione dei documenti sono dunque agevolate anche le tecnologie non visuali (screen readers, browser testuali, ecc).

E non a caso il legislatore ha posto, come prima condizione sine qua non per essere conformi alla Legge, la loro l’utilizzazione: è stata ribadita l’importanza delle grammatiche formali come veicolo di accessibilità.

La maggioranza degli standard del Web sono inoltre stati concepiti in modo da coniugare la retrocompatibilità con l’apertura ai futuri sviluppi della tecnologia. E stata posta cioè una particolare attenzione alla longevità dei documenti. Gli stessi documenti che, grazie all’uso degli standard specifici, diventano più “leggeri” e più facili da mantenere. Quegli stessi documenti che, essendo strutturati in modo logico, diventano semanticamente più facili da indicizzare da parte dei motori di ricerca e potranno perciò avere una maggiore visibilità ed essere trovati dall’utenza con maggior rapidità.

Usare gli standard del è dunque molto importante: grazie al loro impiego potremo ottenere dei documenti web con un alto livello di qualità.

Popolarità: 10% [?]