Logo del convegno WebSenzaBarriere. Il passato, il presente e il futuro dell'accessibilità

Il Pensiero accessibile a scuola di Alberto Ardizzone

Abstract

La cultura del pensiero accessibile può trovare un ambiente privilegiato di diffusione nella scuola, terreno naturalmente fertile per coltivare e sviluppare approcci comunicativi universali in grado di contribuire all’abbattimento delle barriere di accesso all’informazione ed alla formazione.

Scuola, perciò, come ambiente a più dimensioni, laboratorio culturale dove si incontrano generazioni e culture differenti, luogo dove l’integrazione delle diversità diventa necessità, tanto da costituirne uno degli elementi fondanti.

In questo senso, pensare accessibile a scuola può aiutare a superare una concezione tecnicistica di accessibilità, a favore di un approccio più composito e profondo che chiama direttamente in causa tutte le sue componenti: studenti, genitori, docenti, dirigenti, personale amministrativo. Lo dimostrano le tante scuole che, senza proclami o bollini, hanno speso energie per modificare i propri siti e per diffondere la cultura dell’accessibilità tra i propri operatori e i propri studenti.

Affondare le radici del pensiero accessibile, allora, assume senso a scuola tanto più diventa espressione di un modo e uno stile di relazionarsi e tanto più ci si allontana dal riutilizzo acritico di soluzioni tecniche provenienti dall’esterno per diventare consapevolezza comune e condivisa, costruita attraverso gli strumenti della collaborazione e della cooperazione.

Per fare ciò, penso che la scuola, ogni singola scuola, debba abbandonare ogni forma di autoreferenzialità per aprirsi all’esterno: altre scuole, altri docenti, esperti, appassionati, consapevoli che le opportunità più preziose offerte dal web di oggi sono di tipo collaborativo.

Per non ripartire ogni volta da zero; per imparare a comunicare a tutti e con tutti.

© Web senza barriere 2007